Ogni paese ha la sua cultura, i suoi costumi e i suoi costumi, la sua lingua, ma anche… le sue espressioni per indicare il periodo. Per spiegarli alle bambine in modo semplificato, per evitare la parola spesso tabù “periodo” o per parlarne in modo più familiare, sono state create nuove parole e nuove espressioni per denotare i periodi: settimana delle fragole, il mio kousin sta arrivando. … tante espressioni sconnesse che significano tutte la stessa cosa: ho le mestruazioni. Facciamo un giro del mondo attraverso queste espressioni più popolari!

 

Simboli rossi in Europa

In Europa, i simboli rossi sono spesso usati per rappresentare questo ciclo di vita delle donne. Infatti, in Francia, ad esempio, il piccolo clown ha il naso sanguinante. Alcuni paesi hanno deciso di associare la frutta alle regole delle donne: in Germania è la settimana delle fragole, in Finlandia “giorni delle more e dei lamponi” e in Spagna la “settimana del pomodoro”. Infine, per altri simboli guerrieri vengono usati: in Francia, “il paese inglese”, in Danimarca, “i comunisti sono nella casa della lussuria: “L’He Kommunister i Lysthuset” e in Russia “l’Armata Rossa è in città”!

 

Membri della famiglia in Nord America e Africa

In Nord America, i membri della famiglia o i parenti sono usati per rappresentare le mestruazioni. La prozia arriva negli Stati Uniti, “Zia Flow sta arrivando!” Michel si trova nella città di Quebec. Perché Michel? Bella domanda, sostituiscilo con Patrick, François o Yves, il significato rimane lo stesso, anche se Michel rimane il più popolare! Nel resto del Canada, “le donne ricevono i pittori”. In Sudafrica, è il turno delle nonne di sostituire le regole con “la nonna è bloccata negli ingorghi”.

 

Le stelle e la spiritualità in Asia e Australia

In Asia, i termini usati spesso si riferiscono alle stelle. Infatti, una donna in Giappone, Indonesia o Malesia ha “le sue lune”. In Australia, è anche “tempo lunare”.

 

Dopotutto, il tema delle mestruazioni rimane tabù anche oggi. In tutti i paesi, le ragazze le chiamano, per non usare la parola “regole”, e le espressioni vengono tramandate di generazione in generazione. Ma alla fine, se vogliamo sbarazzarci del tabù sui periodi, la prima cosa da fare sarebbe nominare le cose come sono: periodi.